Gentili signore, egregi signori,
sono molto lieto di dare il benvenuto a tutti i presenti e ringrazio gli organizzatori di questo interessante evento che ha il pregio di stimolare la riflessione e il dibattito su temi attuali e cruciali per il perseguimento di una convivenza pacifica fra i popoli.
Vi confesso che non è affatto semplice per me rivolgermi a voi in questo momento così triste e difficile per la nostra città. Il nostro compianto Sindaco Marco Borradori avrebbe dovuto essere qui con noi questa sera e portare il saluto della città. Purtroppo la sua prematura scomparsa ha lasciato sgomenti e increduli tutti noi. Marco era un uomo di grandi valori, generoso, con un alto senso delle istituzioni; ha dedicato la sua vita agli altri, promuovendo sempre il dialogo e il confronto. Ci ricordava che senza il sogno di un mondo più giusto, non possiamo vivere pienamente perché perdiamo la spinta creativa che guida le nostre azioni. Senza la libertà rinunciamo alla nostra indipendenza di giudizio e così facendo perdiamo il pieno controllo di ciò che vogliamo realizzare; la libertà di costruire dei rapporti, la libertà di decidere autonomamente, con rigore e tenacia, per il bene comune.
Tengo a esprimere la mia profonda riconoscenza per le tantissime testimonianze di affetto e cordoglio che le cittadine e i cittadini hanno tributato in questi giorni alla memoria di Marco. La vicinanza della comunità è stata per me e per i miei colleghi di Municipio di grande conforto.
Marco ricordava che la via del confronto e dell’impegno nel cercare quelle basi democratiche che devono diventare comuni, è un compito di grande responsabilità che non deve ammettere soste. In questi ultimi giorni siamo stati scossi dalle scioccanti notizie sulla gravissima situazione venutasi a creare in Afghanistan. Noi tutti sentiamo e leggiamo giornalmente resoconti che denunciano episodi di soprusi e violenze; abbiamo sotto gli occhi il dramma che stanno vivendo i popoli di diversi Paesi dell’Africa e del Medio Oriente, dove il dissenso viene soffocato con la segregazione, dove i diritti civili e politici vengono ignorati, disattesi e calpestati, dove la libertà di espressione e di pensiero sono negati.
Oggi più che mai emerge l’urgenza di promuovere una cultura condivisa e praticata del rispetto dei diritti di ogni persona, in particolare dei deboli e degli indifesi, di chi è schiacciato dal peso dell’ingiustizia, della povertà e dell’indigenza. La cultura e l’educazione rappresentano contesti ideali dove coltivare in modo diffuso sentimenti nobili per l’umanità.
Lugano ha una tradizione storica importante di apertura e attenzione verso il prossimo e desidera continuare a essere un crocevia per la difesa del diritto di tutti i popoli alla giustizia e alla pace. A Lugano convivono cittadine e cittadini di 136 nazionalità diverse; sono numerose le iniziative promosse dalla Città e da associazioni attive sul territorio per stimolare la riflessione sui principi di civiltà e di uguaglianza, che devono diventare una fonte di ispirazione per le giovani generazioni. Ringrazio di cuore Roberto Laffranchini, presidente del Centro Culturale della Svizzera Italiana per l’impegno profuso all’ottima riuscita di questo evento.
Un sentito ringraziamento anche ai rappresentanti e agli organizzatori del Meeting per l’amicizia fra i popoli di Rimini, che da diversi anni si prodigano a costruire una cultura dell’impegno e dell’amicizia, in cui le differenze e le diversità sono un valore e una ricchezza.
Auguro a tutti voi un piacevole proseguimento.
Roberto Badaracco
Municipale di Lugano
Capo Dicastero Cultura Sport ed Eventi